Ventotto secoli di civiltà?

753 a.C. è la data della fondazione di Roma, secondo la tradizione. Quasi ventotto secoli di civiltà. Civiltà? Cos’è la civiltà? I monumenti? Le opere letterarie degli antichi? I musei? Se fosse così Roma sarebbe indubbiamente la culla della civiltà. Ma civiltà deriva da cives (cittadino), civitas (cittadinanza), ovvero il saper vivere insieme, osservando regole di convivenza (appunto!) “civile”.

Civiltà è rispetto dei beni pubblici, degli spazi comuni e dei diritti di tutti i cittadini (cives, come dicevamo) di goderne. Cos’è se non saper condividere, tutelare, valorizzare ciò che è di tutti, per l’uso di tutti?

Allora guardate bene la foto in testa a questo scritto. Sono biciclette che il Comune di Roma ha messo a disposizione di tutti i cittadini perché ne possano usare per muoversi in città, decongestionando il traffico, facendo un po’ di esercizio fisico, gustandosi la vista della città come non si riesce a fare movendosi in auto.

Guardate come sono ridotte. Queste foto le ho scattate in poche settimane senza andare a perlustrare sobborghi e borgate ma semplicemente riprendendo col telefonino ciò in cui mi imbattevo. Perché a Roma succede questo? A cosa sono serviti ventotto secoli di civiltà?

Pochi anni fa fui a Brisbane, in Australia, per lavoro. Anche lì c’era il bike sharing, con rastrelliere di biciclette come quelle di Roma a disposizione del pubblico; tutte in ordine, ovviamente. Ma quello che mi sorprese di più (e che mi amareggiò per il confronto) è che nel cestino del manubrio ogni bicicletta aveva un casco. Il casco era appoggiato nel cestino, non legato con catene e lucchetti! E a nessuno veniva in mente di portarselo via.

Guardate le bici di Roma. Tutte senza sella (facile da levare), alcune senza ruote (già occorre una chiave inglese), due addirittura con il cerchione rotto o piegato. Perché?

Io non ho la minima idea di chi sia la responsabilità? Balordi che credono di divertirsi così? Non so. Idioti sicuramente. Non ho nessuna intenzione di addossare colpe all’Amministrazione comunale, che anzi è da apprezzare per aver provato (come altre prima di questa) ad offrire ai romani un’opportunità di muoversi per Roma in maniera intelligente.

Resta il rammarico di vedere che questo scempio possa succedere in una città che potrebbe essere un gioiello, ma che non è.

Stefano BISOFFI

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